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Quando libertà e responsabilità non coincidono

 

Il COVID sta cambiando il nostro stile di vita (anche se solo temporaneamente) tuttavia troppi di noi non sono capaci di adattarsi a questo momento di difficoltà.

Nei giorni scorsi, avendo avuto più tempo, mi è capitato di sentire diversi programmi televisivi, soprattutto alla sera ed ora continuo a leggere i post sui social, riscontrando posizioni estremamente diverse.

Chi si rende conto della situazione pericolosa e si comporta di conseguenza, chi invece minimizza o trova motivazioni per non rispettare questo “coprifuoco”.

Nei giorni scorsi si trovavano tutte le giustificazioni per uscire: prima la spesa, poi il giornale, poi la farmacia, poi il cane, poi perché sei giovane e non puoi stare chiuso o perché non sei più giovane ed hai delle necessità, infine la salute che ci impone il movimento, che non abbiamo mai fatto prima, tralasciando le conseguenze.

L’ultima teoria che ho sentito riguarda la libertà dell’individuo e la paura che, sfruttando motivazioni sanitarie, potrebbe venire limitata dai governi.

 

La mia convinzione è che, oltre al Coronavirus esiste un’altra “malattia” che si chiama “scusite” che porta le persone a non assumersi le proprie responsabilità, scaricando su altre persone o su eventi esterni la colpa di una situazione che deriva principalmente da loro stessi, trovando delle scuse che mettano a posto la loro coscienza.

 

Questo comportamento, purtroppo, si ritrova oltre che nella vita privata, anche nella gestione delle attività, imputando a cause esterne il mancato successo aziendale.

Se vogliamo uscire da questa situazione e dalle varie situazioni difficili della nostra vita privata e lavorativa è indispensabile avere:

  • motivazione
  • capacità organizzativa
  • responsabilità
  • perseveranza

Se ci mancano è opportuno imparare.

 

"In Italia si parla sempre di Diritti e mai di Doveri. In Italia si finge di ignorare o si ignora che ogni Diritto comporta un Dovere e che chi non compie il proprio dovere non merita alcun diritto".

Oriana Fallaci

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